lunedì 25 febbraio 2013

LUCE ALL'ITALIANA.

La luce è un elemento importantissimo in una casa. Per far risaltare gli elementi che preferiamo, per creare la giusta atmosfera d'accompagnamento e per decorare una parete dandole una precisa collocazione. Ma come per tutti i prodotti che si acquistano, bisognerebbe chiedersi: da dove arrivano? Io, già l'ho detto, sono per il comprare italiano. Sono per il sostegno delle nostre aziende che da sempre ci hanno reso nel mondo artisti della manifattura e grandi artigiani. A questo proposito vi parlo di Citylux. Azienda italiana che si dedica all'illuminazione dagl'anni 70 e che pensa e produce italiano. Si, perchè molte aziende, sebbene italiane, sebbene propongano made in Italy, difficilmente possono vantare progetto, materiali, tecnologia, imballo e ciclo produttivo tutto italiano.
E, scusate se è poco!
La forza, in questo caso è di avere una produzione vasta che può rispondere ad esigenze abitative e di contract ma non solo. La differenza, producendo tutto in casa, è la possibilità di variazioni su misura con anche materiali forniti dal cliente stesso o effettuando stampe che personalizzano al 100% il prodotto (il cosiddetto: printlight).
Ogni ambiente, abbiamo visto qui, necessita di una sua precisa illuminazione:
- Luce da tavolo: illuminazioni centrate in un punto specifico, lampade tendenzialmente di dimensioni ridotte, ideali per scrivanie, comodini e comò, madie o tavoli bassi.
- Luce da terra: più scenografiche, indirizzano la luce su un punto verticale o si allungano in direzione di un elemento o di una zona che vorremo illuminare escludendo le altre.
- Luce a sospensione: ideale sopra i tavoli o piani snack, regolabile spesso in altezza per creare giochi movimentati. vari le grandezze a seconda di quelle che dobbiamo illuminare.
- Luce da soffitto: per il punto luce centrale sono ideali.
- Luce a parete: definite aplique, rivisitate nello stile, si posizionano sulle pareti, disegnano un percorso e creano delle sfiziose decorazioni.
I materiali utilizzati da Citylux spaziano, il principale e il più luminoso è il vetro, in finitura extra white (che a differenza dei vetri tradizionali subisce una lavorazione di sbiancatura che toglie il fondo verdastro tipico del vetro) o vetro soffiato per ricercare forme più particolari.
I paralumi vengono fatti a misura, anche di dimensioni elevate, per soddisfare ogni esigenza. Ad esempio se avete un grande soggiorno, dai soffitti alti certamente la troverete una cosa interessante.


venerdì 22 febbraio 2013

SCEGLIERE LE PORTE INTERNE.

Porta Garofoli
Le porte interne di casa sono sempre un incognita! O ci si pensa troppo o troppo poco. 
Tendenzialmente sono anche l'ultima cosa a cui si pensa quando si arreda o si ristruttura casa. Eppure, le porte da interni hanno un ruolo molto importante in un abitazione, dividono ambienti rendendoli comunicanti, ci invitano ad essere oltrepassate per scoprire cosa nascondono oltre.
Inoltre, dovendo rassegnarci sempre più ad abitazioni più ristrette, la stessa porta diventa quasi un elemento che obbligatoriamente deve delineare spazi ed è anche si ben visibile nel complesso dell casa.
Allora cosa scegliere? Che linea seguire?
Partiamo dal presupposto che la porta E' un elemento d'arredo a tutti gli effetti e che come tale deve integrarsi con il resto dell'arredo. Ciò non vuol dire che deve necessariamente confondersi con esso, anzi, può diventare elemento di contrasto o elemento di unione tra due linee di arredo scelte.
Al di là del gusto personale sulla finitura è importante definire dove inserire porte piene e dove porte con vetro.
Le prime, proprio perchè piene, impediscono alla luce di filtrare e sono indicate per i locali notte, camera da letto, camerette o anche studi domestici; Chi sarà impegnato a godersi la comodità del materasso su cui dorme non sarà infastidito dalla luce che arriva dal locale vicino.
Le seconde, più indicate per i locali giorno, lasciano passare la luce e intravedere ciò che avviene oltre, tornano estremamente utili se dividono locali privi di finestre o comunque che godono di poca luce naturale. 
Sempre più spesso le porte in vetro diventano divisori tra cucina e living in ambienti open space. Nelle nuove costruzioni infatti, dove la zona giorno è un locale unico, consentono di creare una sottile separazione tra cucina e soggiorno, utile a schermare odori.
La scelta spazia tra le diverse tipologie d'apertura, da scegliersi in funzione della frequenza d'uso.
  • porta battente: la più tradizionale e ad oggi richiesta; il senso d'apertura è definito in funzione dello spazio, quello che sarà il senso di rotazione definirà l'ingombro utile da lasciare libero per la sua apertura. Le finiture sono le più svariate. E' una porta ben visibile sia da aperta che chiusa.
  • porte scorrevoli "scrigno" o esterne: le prime sono le più gettonate perchè possono sparire all'interno del muro, non creano limiti d'ingombro per l'arredo e i passaggi, le seconde scorrono esterne a filo parete, necessitano quindi del loro stesso ingombro anche sulla parete sulla quale scorrono, ma possono scorrere anche dietro ad un mobile studiato ad ok. Il binario è spesso a vista o pùò essere incassato nel cartongesso.
  • bilico: il senso è un pò quello del battente con la differenza che il perno di rotazione non è tutto esterno, l'effetto all'apertura è molto bello, sono però piuttosto scomode per lo spazio che richiedono una volta aperte.
  • libro: stesso concetto del battente, ma doppio, ripiegato su se stesso. Portano via la metà dello spazio di una battente tradizionale. Esteticamente meno piacevoli per il taglio verticale obbligato, ma molto indicate in sostituzione di una battente nel caso in cui non si potesse intervenire con una scorrevole interno muro.
  • filo muro: nuovissime di concezione più moderna, stipiti piatti o del tutto inesistenti (è importante che il muratore che rifinisce i muri sia "uno bravo") a creare un effetto parete continuo, quanto meno da un lato del locale. Ideali se non si vuole vedere la porta e riconoscerla come tale perchè può essere rifinita come la parete.
Lo stile che sceglierete e la finitura dipende dall'effetto ottico che vorrete ottenere, io sono dell'idea che le porte ci sono ed in quanto tali si devono vedere ed essere belle. E' un investimento che si fà una volta,  e va fatto consapevolmente.

Porte Rimadesio; Garofoli; GDesigner.

giovedì 14 febbraio 2013

5 PUNTI E PIU' PER ARREDARE BENE LA VOSTRA CASA.

Come già suggerito ed anticipato nella mia rubrica sul sito magazinedonna.it, voglio approfondire e definire con maggior attenzione alcuni punti di cui bisogna SEMPRE  tenere conto quando si decide di rinnovare la propria casa o si parte ad arredarla da zero.
Per i primi, che vengono già da un precedente arredamento ed hanno già avuto modo di vivere la casa, sarà più semplice trovarsi ad affrontare il tutto perchè hanno alle spalle già un esperienza. Coloro che sono alle presa con la prima casa è bene che prendano consigli. Non perchè non abbiano idee ma perchè ci sono cose a cui non si pensa ed è inevitabile fare errori!
  • Scegliere il tipo di arredamento: è assodato che spesso piacciano più cose e di stili diversi e contrapposti. NON E' CONSIGLIABILE dare ad ogni locale uno stile diverso, arredare in stile etnico il soggiorno, in stile svedese la cucina, e la camera da letto classica. E' bene ricordare che la casa è una sola. E che le persone che la abitano hanno una personalità definita.Il miglior consiglio è scegliere uno stile valido per tutta la casa, quello che più vi piace e rispecchia. Ed intervenire con elementi piccoli e facilmente sostituibili di stile diverso. Ma uno stile solo! Non tutti gli stili in un unica casa! Non vorrete avere la sensazione di smarrimento in casa vostra!?
  • Colori: come per lo stile d'arredo anche le pareti necessitano di un collegamento uguale per tutta la casa. Come già vi ho spiegato qui, il colore delle pareti, che sia bianco, grigio chiarissimo o beige deve essere uguale in tutte le pareti della casa. I colori chiari sono più indicati perchè danno luce e tendono ad allargare gli spazi. Solo una parte per locale può concedersi un colore alternativo, per catturare l'attenzione applicandoci sopra dei quadri o per sottolineare la posizione del letto.  
  • Illuminazione: ogni ambiente, l'abbiamo visto qui, deve avere la sua giusta luce. In cucina avremo bisogno di una luce utile per lavorare ed avere tutto ciò che serve a vista. In soggiorno occorre una luce più d'ambiente, conviviale, in camera da letto una luce d'accompagnamento, che sia più calda e accogliente. Non sempre infatti il lampadario a soffitto e centrale è la soluzione migliore, perchè ostruisce la visuale di alcuni punti rimanendoci alle spalle. Le fonti luminose vengono difficilmente studiate quando si arreda una casa, non si pensa mai a dove posizionarle, motivo per cui spesso il risultato finale non è piacevole.
  • Tessuti e tendaggi: il tessuto è importante, dà quell'aspetto morbido alle cose e soprattutto consente una certa variazione e sostituzione. Tutto ciò che è imbottito potrà essere sfoderato e lo stesso tessuto potrà cambiare. Le tende vanno scelte con criterio a seconda del locale in cui le mettiamo, chiare nella zona giorno e più scure nella zona notte, purchè i tessuti siano leggeri e trasparenti. E non dimenticate di valutare la lunghezza, devono arrivare a pavimento, ma senza fare mucchio!
  • Oggettistica: anche questo fà parte dell'arredo, non è un caso che l'Ikea ambienti le sue esposizioni riempiendole di particolari. Ma attenzione! Tenete conto delle proporzioni e dei colori che andranno di apri passo con l'arredo e sempre ci deve essere qualcosa che lo richiami nel resto del locale.
  • Disposizione elettrica: pensateci in tempo! Nascondete i cavi, se non avete pensato a tempo debito dove mettere la presa tv o del pc, bhè niente è peggio che vedere fili e cavi vagare per la casa fino a raggiungere un apparecchio! Raccolgono polvere e sono: BRUTTI! le prese vanno pensate dietro ai mobili, quelle per le luci vicino alla fonte, solo quelle di servizio utili per aspirapolveri etc, vanno lasciate a vista per comodità!
Vi ho inondato di informazioni?? In fondo è solo un breve riassunto di quello che va pensato quando si realizza una casa. Ma se fosse tutto qui, sarebbe troppo facile, no?!


mercoledì 13 febbraio 2013

LA CUCINA AD ISOLA. PREDISPOSIZIONI. PRO E CONTRO.

Confessate, chi di voi non si è mai soffermato ad osservare una vetrina con una grande cucina ad isola centrale, pensando "quanto mi piacerebbe avere una cucina così!".
In molti, lo so. Anche quelli che dispongono di un cucinotto l'hanno pensato.
Eppure, come ogni elemento della nostra casa che si rispetti, vi sono pro e contro e soprattutto bisogna considerare diversi aspetti in corso d'opera.
Innanzitutto la cucina ad isola può essere gestita in due modi:
- cucina ad isola non attrezzata;
- cucina ad isola attrezzata.
Nel primo caso si presuppone che la parete attrezzata dell nostra cucina sia alle spalle dell'isola o comunque disponga di una parete ad essa dedicata. Vi ricordo che per cucina attrezzata si intende quella parte di cucina predisposta con lavello e cottura alla lavorazione effettiva.
Questa soluzione è bene prenderla in considerazione quando si ristruttura casa e si vuole inserire appunto un' isola, in quanto è possibile mantenere o spostare di pochi la posizione dell'acqua, mantenendo quindi l'area lavaggio nella zona già prevista in precedenza. Diverso, nonchè più semplice è attrezzare l'isola con il gas. Ovvero, tenere la zona lavaggio a parete ed avere ad isola piano cottura, cappa e volendo anche il forno.
Questo è più semplice perchè si tratta di prolungare solo il tubo del gas, mediante la traccia a pavimento e interrandolo, fino al punto interessato. Si tratta poi di definire la posizione esatta della cappa a soffitto per predisporne l'uscita del cavo corrente.
Nel secondo caso invece, se si vuole predisporre tutta la zona operativa sull'isola, bisognerà predisporre anche il carico e scarico dell'acqua facendo attenzione alle pendenze delle tubazioni per non avere problemi di rigurgiti in seguito.
La predisposizione dell'acqua a pavimento consiste nel far alzare un muretto dal muratore in cui per l'appunto di alzeranno le tubazioni per il collegamento al lavello ed alla lavastoviglie. 
Anche in questo caso, come nel caso di una parete attrezzata tradizionale è bene avere un piano di lavoro libero tra il lavello e la cottura che ci agevoli nelle normali operazioni.
Fondamentali sono le distanze per i passaggi da rispettare. Tra la parete attrezzata e l'isola bisogna considerare uno spazio utile di 100/120 cm. per apertura ante e passaggio. Stessa cosa se dall'altra parte abbiamo delle colonne.
L'isola, inoltre, può essere "singola" o "doppia". Nel senso che possiamo attrezzarla con solo una fila di basi, avendo quindi una profondità di circa 65 cm., oppure potrebbe avere le basi sia da una lato che dall'altro, profonde 60 o meno profonde, aumentando così l'ingombro dell'isola e ottenendo un maggior piano d'appoggio.
Devo dire che l'isola piace molto perchè dà quest'idea di cucina americana, di spazi ampi.. ma va verifica bene in corso d'opera, perchè non sempre consente di sfruttare bene gli spazi perchè diventa un volume ingombrante in mezzo al locale.


venerdì 8 febbraio 2013

UN BAGNO PER UOMINI VERI!

Vi ho parlato tempo fa di come generalmente viene visto e pensato un bagno al femminile. Delle caratteristiche e delle specifiche che spesso mi vengono richieste. L'occhio della donna oltre a vedere da esteta ha una particolare propensione alla praticità. Infatti, si sà, che proprio questo punto viene difficilmente preso in considerazione dagl'uomini.
Non me ne vogliano i maschietti, ma ad oggi non c'è stato cliente di sesso maschile che sia preoccupato di avere un posto in cui riporre anche solo l'asciugacapelli ed il rasoio elettrico!
Bene, un bagno maschile si differenzia sostanzialmente per la velocità di scelta e per la definizione di materiali e colori che si dirigono in due direzioni: i più svogliati e meno fantasiosi mi chiedono bagni molto basic, piastrelle chiare, azzurro-verde, sanitari da appoggio e mobiletto ("ma sì, uno vale l'altro"); i più esigenti e sofisticati in genere danno più soddisfazione perchè sono più attenti al colore, spesso scuro e alle finiture. Richiedono elementi più ricercati, d'impatto e più di carattere.
A tal proposito le scelte sono ampie, partendo dal rivestimento di pavimento e parete finendo alla scelta dei sanitari, che in un bagno che vuole avere carattere ed un impronta che non lasci dubbi sulla sessualità di chi lo utilizza è fondamentale.
Elemento distintivo potrebbe essere, ad esempio, la scelta dei colori. Scuri, sui toni dei grigi, del marrone o perchè no, dei blu in tutte le sfumature. Il rivestimento del pavimento (se si decide di farlo diverso dal resto dell'appartamento) è sempre bene che sia più scuro, magari con una piastrella ceramica opaca e martellata, il rivestimento delle pareti invece potrebbe riprendere il colore del pavimento fino ad una certa altezza (generalmente consigliata tra i 90 cm e 150 a seconda del formato delle piastrelle)e seguire con una piastrella più chiara.
La doccia, fondamentale per un uomo, se possibile di dimensione ampia, oggi può vantare innanzitutto di avere dei piatti doccia in resina effetto pietra disponibili in vari colori (per cui facilmente abbinabili anche alla scelta del rivestimento), se si sceglie un piatto doccia a filo pavimento è bene che anche il box doccia sia essenziale nella struttura, per cui profili inox cromati molto sottili. Vetro rigorosamente trasparente per un impatto niente male.
Per quanto riguarda i sanitari, il mercato offre di tutto. Ovviamente i più gettonati rimangono sempre quelli in ceramica bianca, sospesi o da appoggio, purchè molto essenziali e puliti nelle forme. Ma nulla vieta di scegliere una ceramica in colorazione Ral oppure dei sanitari o dei mobili lavello con una struttura in acciaio. Una donna è assodato che non farebbe mai una scelta del genere, cosciente del tempo che bisogna impiegare per tenerli ben puliti e lucidi. Un uomo forse potrebbe pensarci ...