martedì 24 aprile 2012

MINI BILOCALE.

Leggo spesso gli annunci di vendita delle case, è curioso capire come ognuno definisca il proprio appartamento, ad esempio "attico situato al primo piano di una recente palazzina di 7 piani" oppure "spazioso e ampio bilocale di 50 mq...".
Spazioso e ampio.
Soggettivo, bisognerebbe scrivere.
Devo però ammettere che arredare case molto grandi, dove ogni cosa sta al suo posto senza problemi, è troppo facile e scontato. Arredare case grandi ed importanti è facile perchè il necessario è inseribile ovunque e puoi sbizzarrirti con il superfluo. Ma arredare case spaziose ed ampie come questi mini bilocali o monolocali, bhè, è tutt'altra cosa.
E' DIVERTENTE.
E' lì che devi mettere in moto il cervello, girare, valutare, spostare, comporre, incastrare, tutto ciò che serve ci deve stare ed essere nel contempo pratico, utile ed estetico.
Le case piccole e raccolte sono quelle che mi danno più soddisfazioni, sono quelle più intime, più personali, studiate nel dettaglio e al millimetro. Ma sono anche quelle che richiedono più attenzione e tecnica, per gli incastri che ne derivano.
Qui vi faccio vedere un esempio di come abbiamo studiato la zona giorno-notte di un piccolo appartamento, al di là di ciò che vedete nel disegno...bhè, c'è il bagno ed una micro camera da letto. Il cliente nello specifico aveva richiesto proprio lo studio della zona giorno, ovviamente le necessità corrispondono a quelle di una grande casa: cucina con piano di lavoro, contenitori per pentolame etc., una zona tv con del contenitore dove inserire apparecchi elettronici, etc. e un tavolo perchè nonostante le dimensioni della casa amano avere gente a cena...
Per cercare di sviluppare al meglio la cucina (di cm. 222x210) ed utilizzare tutto lo spazio essa è stata sviluppata in altezza con dei pensili quadrati e doppi, alternati tra vetro e laccato, il forno inserito sotto i fuochi consente di recuperare 60 cm di piano di lavoro. Una piccola cappa a vista inserita tra la regolarità dei pensili alleggerisce insieme al vetro la composizione. Il tutto va a raccordarsi con la zona giorno, anche lei sviluppata in altezza, cinge la porta che dà alla zona notte, strutturata da una libreria forte spessore che poggia su contenitori bassi a cestoni  di fronte al divano.
Il bianco o comunque un colore neutro e chiaro, scelto per tutto l'ambiente lo unisce e uniforma, viene spezzato da particolari  quali alcuni schienali della libreria di colore più deciso che poi consiglio di riprendere nei cuscini del divano, nel disegno del tappeto, nelle tende o nei quadri o complementi. Il tappeto è utile a raggruppare la zona convivio e a circoscriverla, definisce lo spazio aiutato da una lampada a luce definita.
Progetto disegnato da me in collaborazione con Abita Sas.


lunedì 23 aprile 2012

RESOCONTO DAL SALONE. Parte 2.

E' finito.
C'è chi dice che è stato un flop: poco privato italiano e come al solito tanto mercato straniero, c'è chi dice che i dati sono incoraggianti e che il privato si è mosso.
Ma cosa c'era di interessante per il privato? Alcune realtà sono cresciute in fretta: STOSA CUCINE ha presentato un infinità di modelli nuovi: dall'anta laminato tranchè, anta laccata, anta a saponetta e il classico.
Il legno, grande vincitore, è venuto fuori nella sua forma più vera e originale: tronchi che diventano tavoli evidenziando ed esaltando quelle che sono le sue naturali imperfezioni, tronchi di albero che per il mercato del mobile non hanno valore estetico vengono recuperati e utilizzati in tutta la loro naturalezza: noce, quercia, frassino rigorosamente morti di vecchiaia o scartati dai processi di selezione.
La pietra non la si trova più solo sui pavimenti e sui piani delle cucina ma diventa mobile e riveste anche e comodini.
Grattarola come sempre esalta le sue cucine con ante massello e multistrato, utilizza il cortaine per rivestire antine.
Come sempre tanta scenografia nei bagni con soffioni giganti dotati di luci colorate,grandi vasche da bagno e piatti doccia annullati da sassi mare.
Ammetto: qualcosa di interessante c'è stato!

giovedì 19 aprile 2012

RESOCONTO DAL SALONE parte 1.

Si sopravvive alle pubbliche relazioni che si è obbligati a mantenere in occasioni del genere, ma ci si incuriosisce di fronte a particolari, materiali inediti e materiali che assumono forme nuove.
La prima impressione che mi ha dato questo Salone 2012 è un inaspettata riscoperta del legno, non nella forma più tradizionale ma in quella più grezza e naturale, ho visto cucine uscire da tronchi di legno, la materia sembra essere improvvisamente un elemento fondamentale se non estremo.
Mi ha molto colpito questo particolare, un pò perchè rientra a pieno nel mio gusto e un pò perchè è la novità che al momento ho trovato rilevante. Al di là di quelle che sono le nuove collezioni delle varie aziende presentate nelle varie forme, è questa la novità che mi è balzata all'occhio.
Gli stand sono inondati da piante, fantastico!
Interessanti sono le ossidazioni date all'acciaio che lo rendono più bronzato, niente lucido ma spazzolato.
Sul colore invece ho trovato stand tono su tono completamente bianco e tortora, altri invece hanno inserito elementi shock come poltrone fucsia, tavolini lucidi verde petrolio.
Ho scovato un azienda che fa rivestimenti interessanti, http://www.mutina.it molto piacevole ed elegante. Tutte le linee sono studiate da designer importanti, sobria e particolare. Avrò modo di informarvene meglio appena potrò raccogliere tutto il materiale necessario.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici: induzione super tecnologica, linee di elettrodomestici total black o total white, essenzialità pura nelle forme, compattezza. Volendo anche se non siete dei grandi chef potreste diventarlo grazie queste super tecnologie.
E poi ho scoperto che anche le pentole possono assumere altri insospettabili utilizzi... vedrete che simpatia!



















TO BE CONTINUED ...

lunedì 16 aprile 2012

DIO SALVI IL SALONE.

Eccolo. 
E' arrivato, da domani inizia la settimana più bollente dell'anno per noi del settore, girare, guardare, cercare quel qualcosa di diverso, di non visto, di estetico ma pratico, di nuovo e interessante. 
Nelle ultime edizioni ammetto di non aver trovato delle grosse innovazioni, a parte qualche azienda davvero meritevole per impegno e particolarità, per il resto molte hanno riproposto sempre le solite cose, cambia il colore o lo spessore ma sempre quello era. Per cui l'aspettativa è alta, L'EUROCUCINA è senza dubbio la parte più interessante per tecnologie, nuovi sistemi di aperture (Siematic anni fa propose ante con aperture a sfioramento...un disastro -a mio parere- ogni volta che sfioravi un cestone con la borsa lui ti colpiva sul fianco, immaginavo già le clienti maledirmi se gli e l'avessi venduta), nuovi materiali o vecchi con nuovi utilizzi. Io mi aspetto molto, ma il tempo è poco e riuscire a vedere tutto è praticamente impossibile. L'impegno c'è!
Vi farò sapere se ci sarà anche qualcosa di cui varrà la pena parlare!!
Se volete sapere quali sono le aziende che espongono e dove: http://www.cosmit.it/it/milano/i_saloni/eurocucina/catalogo_eurocucina_2012

giovedì 12 aprile 2012

UNA CUCINA CON LA MINIGONNA.

Uno degli elementi meno attraenti nell'ambiente cucina, nonostante la continua innovazione, è lo ZOCCOLO.
Quell'elemento che separa e crea uno stacco tra pavimento e mobile, che nasconde i piedini regolabili dei contenitori e degli elettrodomestici, che consente il passaggio del tubo gas flessibile sotto i mobili.
Arretrato di circa 6/8 cm. rispetto alle basi ci consente di poter lavorare tranquillamente senza impedimento alcuno.
E' anche ciò che identifica e distingue i mobili della cucina da tutti gli altri arredi.
Nel corso degl'anni però le esigenze compositive della comunità sono cambiate e dovendo spesso adattare l'ambiente cucina con l'ambiente living in un unico locale, utilizzando gli stessi materiali e finiture, si è cercato un modo per rendere lo zoccolo il meno evidente possibile in modo da favorire un percorso estetico dai più ricercati.
Non potendo quindi eliminarlo, l'unica soluzione attualmente disponibile è VESTIRLO. Si, fargli indossare una minigonna. E' una cosa molto semplice in effetti, perchè si tratta "solo" di avere ante più lunghe che vadano a coprirlo per buona parte della sua altezza.
Normalmente utilizziamo basi con ante H. 72 cm. più lo zoccolo che per agevolare l'apertura della lavastoviglie oscilla dai 12/18 cm. Con la minigonna l'anta si allunga di circa 7 cm. e lo zoccolo diventa quasi un semplice scuretto che crea un ombra sul pavimento.
Il risultato estetico di questa "innovazione" non è indifferente perchè aiuta notevolmente ad alleggerire l'aspetto cucina e ci consente di poter lavorare con la zona giorno in modo più appropriato mantenendo la stessa estetica.

Quando però, si decide di acquistare una cucina con queste caratteristiche e di inserirvi (ovviamente) una lavastoviglie, bisogna prestare attenzione. Non tutti i modelli di lavastoviglie sono idonei a questo tipo di anta, ma ce ne sono di specifiche con altezza anta e cerniere predisposte a garantirne e agevolarne l'apertura senza dover fare interventi anti-estetici sullo zoccolo, il quale a sua volta dovrà avere un'altezza minima di 13 cm.
Le aziende di elettrodomestici che si sono mosse in questo senso sono: Rex, AEG, Miele e Smeg. proponendo diversi modelli con minigonna dalle svariate caratteristiche tecnologiche esattamente come qualsiasi altro modello.

lunedì 9 aprile 2012

MORBIDO, COME UN DIVANO.

Io non sono un amante del divano, non lo amo come oggetto d'utilizzo bensì come oggetto estetico.
Per me è un complemento, e come tale lo inserisco in contesti.
Ma come ogni complemento deve avere valore e carattere, e deve esserci un motivo valido per sceglierne un tipo piuttosto che un altro.
Il divano classico, con il bracciolo a ricciolo ormai è bello che dimenticato. Ora le forme si sono fatte compatte, sintetiche, la regola è essenzialità, ma con una certa ricercatezza.
La differenza la fà la linea, il piedino in acciaio sottile che slancia, una struttura esile e una seduta morbida, ci sono aziende in Italia che hanno fatto della morbidezza degli imbottiti il loro marchio di fabbrica ormai riconosciuto in tutto il mondo.http://www.flexform.it/.
Innanzitutto, la struttura con cui viene costruito un divano è essenziale per la sua durata nel tempo: in legno con cinghie cuoio tese a mano per un eccellente flessibilità ed elasticità, imbottiture in dacron (fibra sintetica soffice e confortevole) misto piuma d'oca per un accoglienza totale; o acciaio\metallo e poliuretano indeformabile a freddo, sono caratteristiche che fanno di un divano un BUON divano. Sedersi un elemento con queste peculiarità fà venire voglia di non alzarsi più!
Elemento dalle caratteristiche estetiche non indifferenti è la scelta del rivestimento: pelle ad alto spessore primo fiore, pratica e sempre piacevole, Nabuk pelle effetto velluto un pò consumato che dà al divano quell'effetto vissuto che tanto è apprezzato,http://www.baxter.it/.
Tessuti cotone, lino, viscosa 100% naturali, le fibre tramate tra loro rilasciano una naturale lucentezza che varia a seconda della luce, cotoni misti lana a trama grossa, e molto altro, per accontentare ogni esigenza. In Italia possiamo vantare tra le più grandi aziende produttrici di imbottiti conosciute e rinomate in tutto il mondo per le loro caratteristiche estetiche, la ricerca tecnologica e la scelta attenta di tessuti prodotti in esclusiva, un made in Italy di cui non si parla abbastanza.
Certamente quando trattiamo "argomenti" così importanti bisogna sapere che altrettanto importante è la cifra che si spenderà.
Fortunatamente oggi però, riusciamo ad avere prodotti qualitativamente alti, seppur con caratteristiche differenti, anche nel settore NO NAME, quella fetta di produzione artigianale, dai numeri contenuti, tappezzieri attenti alle novità che ripropongono classici di design a costi più ragionevoli, la gamma di tessuti se possibile è quasi più vasta di quella che propongono aziende leader e seppur non parliamo di tessuti unici al mondo, nulla hanno da togliere in fatto di resistenza e qualità.http://www.vibieffe.com/http://www.cierreimbottiti.it/italian/index.php
Le profondità di questo elemento però si sono fatte via via più profonde, a dispetto di quelle che sono le dimensioni dell'ambiente in cui va inserito, l' 80 cm. è quasi introvabile, il divano è davvero diventato nel corso degl' anni l' oggetto che ci accompagna al letto o che spesso lo sostituisce motivo per cui si arriva ad avere anche una profondità di 120 cm. ma con un approfondita ricerca e un pò di pazienza si può scovare qualche cosa che faccia al caso vostro: http://www.ditreitalia.com/1108/Lollypop.html.
L'importante, come sempre, è scegliere ciò che meno vi dà pensiero, non sottovalutate un imbottito, un brutto divano fa un brutto salone.

mercoledì 4 aprile 2012

UN ARMADIO SOTTO IL LETTO.


Ebbene, noi siamo sempre di più, e le case per tutta risposta si ristringono in spazi vitali tanto da doverci mettere in condizione di dover concentrare tutto ciò che ci serve in poco, pochissimo spazio.

Quando infatti non si ha una casa particolarmente grande e non si ha modo di organizzare un ripostiglio in cui stipare quelle cose che non si sa mai dove mettere, ingombranti e ruba spazio, bisogna ingegnarsi e sdraiare ciò che normalmente sta in verticale. Questo è il senso del letto contenitore. Un armadio orizzontale, dormiente, e soprattutto invisibile ma molto utile.
Partiamo dal presupposto che ormai quasi tutte le aziende che producono letti si sono adattate a questa esigenza comune, per cui basta scegliere il letto che il contenitore è fatto!
Si, perchè potete scegliere un letto completamente imbottito sfoderabile, o in pelle, ecopelle, con testata bassa, o una testata quinta, oppure in legno, con testate curve, imbottite, o solo la turca-sommier, o un letto in nobilitato, o in metallo... insomma, ogni gusto estetico viene accontentato.
Ma al di là della bellezza di un letto, nel caso del contenitore conviene affidarsi ad aziende leader nel settore, che da sempre producono e garantiscono i loro meccanismi. E' molto importante che il meccanismo sia affidabile, facile da aprire e soprattutto che sia in grado di sostenere il peso di rete e materasso una volta aperto. Per questo, aziende come l' Oggioni utilizzano pistoni a pressione regolabile in funzione del materasso che verrà poi montato, un materasso a 800 molle insacchettate ha un peso ben diverso da un ortopedico tradizionale, e una signora minuta come me potrebbe avere difficoltà nel sollevamento se non ci fossero queste regolazioni. Sono piccoli dettagli che ci aiutano a migliorare la vita di tutti i giorni.
Per quanto riguarda poi l'apertura stessa di questi meccanismi, in commercio ne esistono 2, uno è il tradizionale a sollevamento dai piedi della rete che è con bordo in metallo o legno con doghe legno per una perfetta anatomicità, l'altro è il meccanismo Levitec. Ovvero partendo dal sollevamento dai piedi la rete si porta parallela al pavimento. Teoricamente dovrebbe essere una condizione comoda (dicono) per rifare il letto senza sforzi...io non sono di questo avviso, bensì trovo che sia molto scomodo seppur lasci un pò più d'agio all'utilizzo del contenitore stesso. Ma anche questo è soggettivo e lascio che siate voi a dirmi la vostra esperienza.
Però, per farvi capire quanto davvero ci può stare all'interno di un contenitore letto vi riporto ciò che ho visto a casa di un cliente: lui ci ha infilato gli sci! Si, proprio gli sci, e le valigie, e gli scatoloni con dentro i piumoni e coperte ingombranti, e la scatola con le fotografie di una vita, ...
Badate bene: il vantaggio non riguarda solo i letti matrimoniali, bensì anche i singoli i quali possono avere sia il contenitore che il secondo letto estraibile. Certo, in questo caso il contenitore non sarà al massimo delle sue capacità ma ridotto in altezza per consentirci di avere un doppio letto, ma pur sempre potrete avere una situazione vantaggiosa da ogni punto di vista.
Unico neo: è sconsigliato montare su questa tipologia di letti materassi in lattice, in quanto la loro composizione non consente al contenitore di avere il giusto ricircolo d'aria utile ad evitare accumulo di polvere e muffe. Per il resto, ogni materasso è ben accetto!
Se volete stare inoltre tranquilli e non avere il pensiero della pulizia, Oggioni ha pensato di rendere "smontabili" ed estraibili i pannelli che fanno da pavimento al vostro contenitore per agevolarvi nella pulizia sottostante. Certo, dovrete svuotare il contenitore di tutti i suoi averi... ma la primavera viene una volta l'anno e le grandi pulizie anche!

martedì 3 aprile 2012

SALA DA BAGNO AL FEMMINILE.



Confesso!
Questo post è un pò per me.
Che oltre ad avere la passione per il legno, per i colori neutri e caldi, prediligo l'ambiente bagno che racchiude diversi stili, che si concentra sui dettagli. Ecco, qui voglio parlare della sala da bagno al femminile, per eccellenza, quella che ci fà tornare indietro nel tempo.
Innanzitutto i colori: tenui, rosa, bianco, tortora, sabbia con qualche particolare in contrasto. La vasca da bagno tassativamente di libera installazione deve prevedere un carico/scarico a pavimento, come la rubinetteria a canna alta anch'essa a pavimento o se lo spazio è limitato, a parete.
Il mercato ha fatto di queste vasche diverse rivisitazioni, ceramica o marmo bianco ovale poggiata a terra senza sostegni, rotonde, o la più classica ma sempre attuale sostenuta da quattro zampe argentate, dorate o tono su tono, con il bordo "risvoltato" dalle forme armoniose e morbide, è un sanitario che possiamo inserire nel contesto di un bagno classico in ogni particolare, come in uno moderno con grosse piastrelle rettangolari e mosaici alle pareti dai colori un pò più accentuati. I sanitari retrò, lavorati e tondeggianti sono rigorosamente da appoggio, la rubinetteria bhè, anch'essa in tema, ha forme morbide e leggiadre, la canna non troppo lunga e meglio ancora se con due rubinetti, acqua calda e acqua fredda, distinti.
Il lavabo non può che riprende questo gioco neoclassico, su colonna, con gli estremi leggermente lavorati e uno  o più specchi dalla cornice evidente.
Se non siete dei romantici e tutto ciò vi sembra troppo, potete staccare completamente con l'aiuto non indifferente di pavimenti e rivestimenti dai toni più decisi, dai formati più regolari e attuali, potete osare pavimenti scuri in gres opaco o spazzolato con rivestimento pareti a mezz' altezza (cm.120 c.a.) di toni più chiari, o mosaici iridescenti....potete mixare aiutando due stili opposti ad alleggerirsi e legarsi in un unico ambiente caldo e accogliente.



lunedì 2 aprile 2012

DECORARE CON LA CARTA DA PARATI.

Ebbene sì, è sempre stato un elemento decorativo che i più, negl' ultimi anni, hanno detestato. Per colpa dei ricordi di infanzia, del soggiorno della nonna con quella carta in velluto un pò sbiadita, color ocra, con i fiorellini... E certo che così non piace più!
Eppure oggi la carta da parati si prende la rivincita, e rinasce sotto forma di nuovi toni, di nuove sensazioni tattili e di nuovi e attualissimi disegni.
Come ogni elemento decorativo di una casa, và considerato e pensato ambientandolo in un contesto dalle caratteristiche specifiche, deve legare e non fare a pugni con l'arredo, deve vestire le pareti per dare un immagine COMPLESSIVAMENTE piacevole e armoniosa.
La scelta è piuttosto varia, partendo dalla trama che può essere liscia o in rilievo, opaca, lucida o soffice al tatto tanto da sembrare tessuto, o in tessuto stesso, l'importante è che venga applicata su pareti perfettamente rasate e lisce, senza imperfezioni.
E' fondamentale, al di là della trama, la scelta del disegno. Non deve stancare. Per cui tendenzialmente le più indicate sono quelle dai disegni regolari, geometrici ma con colori tono su tono, ad esempio se in un soggiorno o una camera da letto moderne volessimo ricavare un angolo scrittoio Old style, con una bella poltrona in cuoio invecchiato e uno scrittoio in legno grezzo, potremmo rivestire l'angolo in questione con una carta dal fondo chiaro e delle scritte in colore un pò più scuro. Consiglio sempre di evitare gli stacchi particolarmente accentuati che alla lunga potrebbero darci degli shock visivi, per cui l'importante è davvero valutare l'ambiente, i colori, e la tipologia d'arredo.
Oggi le aziende che producono carte da parati danno anche la possibilità di poter variare o scegliere i colori della stessa per una totale personalizzazione, muniti di una semplice cartella RAL (che trovate in colorificio) potete ricavare differenti soluzioni decorative adatte al vostro ambiente.
Per tutto il resto, se fate la scelta di vestire con questa decorazione una parete, vedete di non fare gli spilorci, una buona carta è resistente alla luce, non sbiadisce negl' anni, è lavabile ed ha anche un certificato di garanzia, in più affidatevi ad un buon posatore, abituato ad incollare carte, capace di rispettare i contorni della parete senza stropicciare il disegno, un buon posatore garantisce un ottimo risultato finale.